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Arturo Martini
"Donna al sole"
1930
Cemento

DI CHI SI TRATTA
Arturo Martini è una figura dominante nella scultura tra le due guerre. Entra a far parte del gruppo formatosi intorno alla rivista «Valori plastici», fondata nel 1918, che si proponeva un richiamo all’antico ispirato all’arte del Trecento e del primo Rinascimento.

Nato a Treviso nel 1889, frequenta lo studio dello scultore conterraneo Carlini. Frequenta a Faenza la scuola della ceramica e studia scultura a Treviso. A Monaco, nel 1910, entra in contatto con artisti, pittori e scultori, del gruppo «Die Brücke» (il Ponte). Ma è Carlo Carrà ad esercitare su Martini un forte ascendente che lo porta verso l’essenzialità e d una estrema semplificazione nel modellato. Arturo Martini è stato anche un grande sperimentatore, animato da una continua ansia di ricerca, tecnica e formale.



MARTINI ALLA CASA MUSEO REMO BRINDISI

L’opera della Casa Museo Brindisi è una versione in cemento della “Donna al sole” realizzata da Martini nel 1930 in terracotta refrattaria, con il titolo “Nudo al sole”. E’ stata esposta nel 1931 alla I Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma.

Tra le grandi terrecotte di Martini è l’unica progettata in modo da poter essere riprodotta in altri materiali. Infatti è stata foggiata in argilla piena e da questo primo modello è stato tratto uno stampo in gesso e un positivo, sempre in gesso. Poi è stata tradotta in bronzo e in cemento, oltre che in pietra.

Fin dalla sua esposizione l’opera ha ottenuto un notevole successo.
Il prototipo in terracotta si presenta come un esempio di naturalismo trasfigurato in una forma-colore quale non si era ancora visto nella scultura italiana moderna. L’articolazione delle membra in posizioni asimmetriche come fossero state slogate e pensate in controcanto in una linea serpentinata, mentre conferisce naturalezza alla posa statica ma improbabile, accentua l’impressione dell’attimo felice colto al volo da un osservatore non visto.

Due versioni di quest’opera sono confluite nelle principali collezioni private dell’epoca: quella di Alessandro Contini Bonacossi di Firenze (terracotta) e in quella dei coniugi Ottolenghi-Wedekind di Acqui Terme (gesso).

Notizie tratte dalla mostra “Arturo Martini. I capolavori” aperta al Museo Bailo di Treviso dal 1 aprile al 30 luglio 2023, in cui è esposta anche l’opera della Casa Museo Remo Brindisi.